mercoledì 1 gennaio 2014

Il Segno, la Luce



Se porti alla luce ciò che brilla dentro di te 

ciò che è dentro di te ti salverà. 

Se non lo porti alla luce 

ciò che è dentro di te 

distruggerà tutto. 


(Vangeli Apocrifi)




Dice, p. Costantino Ruggeri: 

“Mi è toccata in sorte la grazia e la gioia di aver identificato 
la mia fede nell'arte e la mia arte nella fede”. 


Mi pare di intravederlo, immobile e muto, di fronte al suo abbozzo: una presenza densa, la Sua, ove la tela diviene più vasta del mare!




Questo operaio dei sogni, ha saputo, voluto, “dovuto” diffondere Luce: soltanto fiori fatti sbocciare ogni giorno per la felicità degli uomini, amava dire della Sua arte.


"Teologia della Pazienza", 1956



Tu contadino dell'Eden 
uomo di fatica del Dio creatore,
da sempre intento a coltivarne i campi;

… Ma più sognatore di geometrie astrali... 

... e poi a condensare
in grumi doloranti di materia
la oscura pena
per la devastata innocenza.

Allora eccoti infaticabile
a cercare tra cumuli di rifiuti
la perla perduta 
e perduto anche tu 
dietro lune naviganti 
sul grande caos. 



Così lo “scolpiva” l'amico p. Davide Maria Turoldo.

p. Costantino Ruggeri insieme a p. Davide Maria Turoldo, alla sua destra


Pittore, scultore, vetratista, batisseur d'églises, il frate francescano p. Costantino Ruggeri ha saputo cogliere della vita, navigando tra le sponde dello stesso fiume, la medesima tensione spirituale che lo ha reso “soldato di due milizie”, secondo Mario Sironi.




Dalla campagna di Franciacorta dov'era nato, eppoi il convento della giovinezza, fino all'ordinazione sacerdotale a Milano che rifuggirà prediligendo i silenzi, gli spazi ed i colori della “rossa Pavia” di Ada Negri, città che amerà fino a coniugarsi in essa.


via Porta, Pavia 2003


In nessun'altra città Egli avrebbe potuto immaginarsi 
- “per misura e temperamento, discrezione e amicizia” - 
che in quella Pavia di ado(ra)zione da cui trarrà linfa vitale 
per la vita e l'opera, sempre congiunte.


“Conobbi il centro storico, le sue basiliche romaniche, longobarde, immortali anche nel loro tacito patto con la morte lenta dello smog che le aggredisce e ne fui subito conquistato; i palazzi e i vicoli, le sponde del Ticino - il più bel fiume d'Italia - 
la sua campagna dolce e feconda, le torri tanto care...”. 

“Ogni piazza, ogni vicolo, ogni cortile, ogni ciottolo delle sue strade, 
ogni lapide dei suoi muri, 
ogni frammento di porta e di bifora, 
ogni nome di via è un'esca alla curiosità prima, all'incantesimo poi. 

E tu sogni e canti”.


"Piazza Grande pulsante cuore", 1960


Quello che salta al cuore (prima ancora che agli occhi) dell'opera di p. Costantino è l'essenzialità della forma che prende sostanza e si sostanzia di Luce, si spoglia di ogni sovrastruttura per sposarsi con l'Infinito, l'Assoluto; la Luce penetra l'anima, dai Suoi “spazi mistici”. 



"Ci sono voluti quattrocento anni per fare il Duomo", 1958



Nello splendore del cielo ritrarrà spesso, nel corso della Sua lunga evoluzione artistica, il Duomo di Pavia; l'immensa mole, la fatica degli uomini che hanno impiegato quattrocento anni per costruirlo (e non finirlo), quel suo protendersi verso l'alto lo affascinava ed era urgente in Lui l'esigenza di dialogarci.



"Nello splendore del cielo", 1963




I talenti - un po' come la tosse - non li si può nascondere. Si rivelano poco alla volta in chi sa coltivarli, ed esprimerli - manifestandoli - è un atto d'amore.



primi tentativi

Arcere
Architettura
 schizzi e disegni preparatori
Frate



Bene. Costantino Ruggeri i suoi talenti appare evidente li abbia fatti fruttificare, manifestandoli. La Sua opera indica, senza mediazione di sorta, la vastità dello spirito che l'abitava e l'animava. La Sua produzione artistica si estende senza soluzione di continuità per decenni e, in profondità, si perde nell'infinita ricerca di sacralità di cui l'arte è portatrice e depositaria. Dalla pittura alla scultura, fino agli esiti più raffinati e innovativi di progettazione architettonica. Insomma, una vera Epifania. 



"Pianeta inesplorato", 1952



Già confidente per prossimità creativa dei maggiori esponenti dell'arte italiana del secolo scorso, amico di Sironi, Fontana, Morandi - solo per citarne alcuni - Carrà e Manzù, per il nostro “Frate Sole” sarà l'incontro con Le Corbusier nei primi anni Sessanta a decretare la svolta verso l' ”architettura dello spazio mistico”: la costante, definitiva attenzione verso un “modello” di chiesa che non separasse, piuttosto raccogliesse in se stessa, e accogliesse nelle “sue ossa” il creato, per le infinite moltitudini della Luce.


Fonte battesimale - Chiesa di San Paolo, Rho (Mi)
Interno - Chiesa di San Bernardo, Centocelle (Roma)


Dal Suo amore per il sublime e la tensione al divino nasce il Santuario del Divino Amore in Roma, “armonia vivente di una grotta azzurra”. 


Santuario mariano del Divino Amore, Roma




Qualunque sia la chiesa che abbia progettato assieme all'Architetto Luigi Leoni, si percepisce da subito, nitidamente, la Sua presenza. Dalle vetrate del Santuario di Re, all'estremo limite della Penisola al confine con la Svizzera, la Luce sembra penetrare dai bordi dell'infinito.



"Dedicato a Te, p. Costantino" - Interno del Santuario di Re

Riflessi di vetrate sulle pareti del Santuario di Re
Riflessi di luce in aquasantiera
Riflessi di vetrate sul pavimento del Santuario di Re
Rosone del Santuario di Re
Interno del Santuario di Re con la prodigiosa immagine de La Madonna del Sangue

Santuario di Re (Val Vigezzo, Domodossola)




Non ho avuto il piacere di conoscerlo personalmente, ma il privilegio di averne scoperto l'Opera e renderne testimonianza mi ripaga con la Sua luminosa presenza. 


Smalti a base di pasta di vetro. Particolare di Via Crucis, Adro (Bs) 2004




A p.Costantino Ruggeri (1925-2007) 
sono dedicate queste poche note che mi è sembrato bello e urgente condividere.


"Profeta di Pace", 1961


Insieme ai rallegramenti per l'attività che la Fondazione “Frate Sole” - a Lui intitolata - svolge per divulgarne la memoria ed il valore, particolarmente attraverso il Premio Internazionale di Architettura Sacra.






Lo spazio mistico costituisce il motivo e il fermento della mia esperienza attuale. 

Contrariamente allo spazio sacro tradizionale, che è sempre circoscritto, precisato, quello mistico ha misure sempre intuite e mai precisate, per tali ragioni è sempre stimolante. 

È, per intenderci, uno spazio assoluto e non relativo, un luogo aperto, non chiuso. Può essere un raggio di sole su un muro, una corda tesa tra due alberi, un fiore, un sasso. 

Cercarne l'evidenza per un artista è l'avventura estetica più esaltante e difficile, e, per me, anche di cercatore dell' “ombra di Dio” nella luce dell'evidente. 

Lo “spazio mistico” è il punto d'incontro fra l'assoluto della bellezza e il relativo delle forme in cui esso viene, più che realizzato e circoscritto, indicato come punto sempre nuovo di partenza nell'esperienza di un artista. 

È difficile esprimerlo in parole, perché deve esprimersi piuttosto in situazioni, in segni essenziali, in aperture imprevedibili, sempre nuove, in soluzioni rigorose quanto libere e deliberate. 



studio di Madonna Nera



Il nostro spazio è ormai inabitabile. 

Tutto è oscuro, sgraziato, umiliato. 

Soprattutto banale. 

Gli agglomerati urbani opprimenti, le strade piene di paura, le chiese senza poesia, le istituzioni corrose e corrotte, i pensieri senza creatività, i cuori senza slancio; 
in tutti l'abdicazione al sublime. 

Offesi da questo attentato alle insopprimibili speranze, cerchiamo nella totale spogliazione i segni umili e assoluti di uno spazio innocente, 
espressivo dell'anima e ospitale al cuore. 

Rifiutando ogni banalità e ogni concezione utilitaria dello spazio, vogliamo vivere la più incorruttibile e inebriante “poesia delle cose”. 


(Padre Costantino Ruggeri)


p. Costantino Ruggeri - "Frate Sole" - in studio nel Convento francescano della Chiesa di Canepanova in Pavia

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